

Sarà il 25° parco nazionale del nostro Paese e coinvolgerà cinquanta comuni per un’estensione di 87 mila 897 ettari tra Campania e Molise. L’istituzione del Parco Nazionale del Matese, attesa da oltre sette anni, è una battaglia vinta da Italia Nostra e rappresenta una tappa fondamentale verso il rafforzamento della rete delle aree protette italiane e il raggiungimento degli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità al 2030. Si tratta di un territorio ricco di foreste e cascate, praterie di alta quota e zone agricole oltre che di importanti siti archeologici come quello di Saepinum. Tutti in connessione ecologica tra i parchi abruzzesi e quelli dell’Appennino meridionale, prezioso crocevia per innumerevoli specie di flora e fauna. Senza dimenticare poi il ruolo di serbatoio idrico per intere regioni.
«È un risultato importante, frutto di anni d’impegno da parte di Italia Nostra attraverso le sue sezioni territoriali e grazie al ricorso vincente presso la giustizia amministrativa», puntualizza Edoardo Croci, presidente nazionale Italia Nostra, che celebra i 70 anni di attività come attore nella difesa del paesaggio, della memoria collettiva e dell’identità dei territori. «La tutela del patrimonio naturale e culturale è condizione essenziale per la sua valorizzazione, attraverso il mantenimento e la riscoperta del suo capitale materiale e intangibile che rappresentano l’identità di un territorio. Anche il turismo, se promosso e gestito in modo sostenibile, può costituire un volano economico che consente di offrire opportunità di occupazione e di impresa evitando lo spopolamento e l’alterazione dei luoghi».
Fra i parchi nazionali “sospesi”, in attesa di diventare realtà da troppi anni, c’è quello dei Monti Iblei: 146 mila ettari e 27 comuni nelle province di Siracusa, Ragusa e Catania. L’iter amministrativo, avviato da oltre 17 anni, ha già visto la conclusione della fase istruttoria con il parere favorevole dell’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e l’invio della proposta di decreto istitutivo alla Regione siciliana. Resta ora da formalizzare l’intesa tra ministero dell’Ambiente e Regione.
A cura di Antonia Matarrese