Crescere fuori dal garage

C’era un tempo in cui dominava l’idea che il mondo delle startup fosse fatto da diciottenni, tendenzialmente nerd e “smanettoni”, chiusi per ore in piccoli garage bui e fatiscenti. Vi ricordate la foto di Jeff Bezos in quella piccola stanza illuminata solo da luci artificiali e con il logo “Amazon.com” scritto con una bomboletta spray su un lenzuolo appeso al muro? Ecco: il “garage model” non è mai esistito. O comunque, non è mai stato quello prevalente. I numeri parlano di un ecosistema che va oltre l’immaginario di un box auto allestito di server.

Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, oggi in Italia le startup sono circa 13 mila. Nel 2024 gli investimenti hanno toccato quota 1,5 miliardi di euro, con una crescita del 32% rispetto al 2023. Non basta l’idea geniale – è una condizione necessaria, ma non sufficiente – e le statistiche parlano ancora di nove startup su dieci che falliscono entro i primi tre anni di vita.

Serve avere una progettualità, una valutazione di mercato, un piano per attrarre investitori, un programma per iniziare a camminare sulle proprie gambe e, poi, gli strumenti per promuovere il proprio business. Per rispondere (anche) a queste esigenze, Alessio Boceda e Giulia D’Amato nel gennaio del 2019 hanno dato vita a Startup Geeks, il più grande incubatore e pre-acceleratore online italiano di startup e società attive nel campo della formazione imprenditoriale. La mission dei due fondatori è affiancare la crescita di chi vuole innovare trasmettendogli competenze e network per farlo al meglio. Con un filo conduttore: rendere praticabile ciò che in un primo momento viene percepito come molto distante. Oggi fare impresa sembra ancora qualcosa di non accessibile a tutti. Startup Geeks, invece, adotta un approccio concreto, decostruendo l’azienda e analizzando come sviluppare i diversi aspetti che porteranno a raggiungere un determinato obiettivo, per poi affiancarla in quello successivo di crescita.

In questi sei anni, Startup Geeks – arrivata a circa 40 persone che ci lavorano con un’età media di 28 anni – ha accompagnato oltre 2 mila aspiranti imprenditori, supportato la nascita di più di mille startup e contribuito alla raccolta di oltre 11 milioni di euro in investimenti. E i numeri gli sorridono, con un fatturato che nel 2024 ha toccato quota 2,1 milioni: una crescita del 56% rispetto all’anno precedente. «Siamo entusiasti di contribuire attivamente a questo periodo di forte crescita per le startup italiane – sottolinea Alessio Boceda – Il nostro impegno è fornire supporto e risorse agli imprenditori, facilitando l’innovazione e la scalabilità dei loro progetti. L’incremento del nostro fatturato e l’espansione del team riflettono la nostra dedizione nel creare un ecosistema vibrante e sostenibile per le startup in Italia, a partire dalla formazione degli imprenditori».

Ma cosa vuol dire incubare una startup? Concretamente, dare un percorso di formazione – Startup Geeks, tramite “Startup Builder”, lo offre in 12 settimane in cui ci si confronta con tutti i processi per capire se la propria impresa possa avere un futuro sul mercato – e fornire possibili soluzioni. L’obiettivo non è solo mettere su una startup, ma avere tutte le competenze e gli strumenti necessari per validare idee di business. E non c’è solo l’incubazione: Startup Geeksoffre altri prodotti come il programma di pre-accelerazione “Startup Booster”, che ha già contribuito alla crescita di oltre 170 realtà e che è un’altra parte di formazione per chi deve cercare dei finanziamenti. Grazie all’incubazione di Startup Geeks, alcune realtà oggi consolidate hanno potuto spiccare il volo. Come Vado, che collega piattaforme di delivery e distributori automatici per consentire ai piccoli commercianti di spedire gli ordini dei loro clienti. O come Crono e la sua piattaforma che, grazie all’AI, cerca di semplificare e migliorare l’outbound prospecting, cioè l’identificare potenziali clienti coerenti con le proprie soluzioni.

Ma aiutare le startup a spiccare il volo significa anche avere uno sguardo privilegiato su questa galassia in continuo cambiamento, per di più in un momento storico di grandi incertezze, tra dazi e guerre. Dai risultati del report sulla Nuova imprenditorialità 2025 di Startup Geeks si nota come, in testa alle motivazioni di chi sceglie di avviare una startup – nel 43,4% dei casi – ci sia la volontà di creare “qualcosa di proprio” che possa “avere un impatto”. Il business, oggi, è accompagnato sempre più da motivazioni che escono da un’esclusiva logica di profitto ma che, nella nuova imprenditorialità, si legano a spinte per lasciare il segno nella società. Anche per questo L’Espresso, da sempre sensibile ai temi della sostenibilità sarà affiancato proprio da Startup Geeks quale partner tecnico nel progetto “Sette Idee per cambiare l’Italia”. Che, raccogliendo candidature da cittadini, startup, associazioni, imprese sociali e ricercatori, non punta tanto a raccontare un Paese ideale, ma a immaginare – concretamente e collettivamente – un Paese possibile.