Coltivare il futuro una goccia alla volta

C’è un suono quasi impercettibile, un battito sottile che accompagna da sempre la vita sulla Terra. È il suono dell’acqua che scorre, che cade, che nutre. Goccia dopo goccia. Oggi, però, quel ritmo primordiale è sotto minaccia. Il cambiamento climatico altera i cicli naturali, la siccità avanza, le risorse si assottigliano, e il bisogno di sfamare una popolazione in crescita si scontra con limiti sempre più stringenti. L’agricoltura si trova al centro di una trasformazione urgente. Per aumentare la produzione riducendo i consumi, servono scelte puntuali, tecnologie intelligenti e una visione sistemica. È da questa esigenza che nasce un nuovo approccio: coltivare leggendo i bisogni del suolo, modulando gli interventi con precisione, riducendo al minimo sprechi e dispersioni.

Tra le realtà che hanno scommesso su questo paradigma c’è Irritec, Società Benefit nata in Sicilia, tra i leader mondiali dell’irrigazione di precisione che ha fatto della microirrigazione il cuore tecnologico di questa rivoluzione silenziosa. Con microirrigazione si intende un sistema localizzato che distribuisce acqua e nutrienti direttamente alla base della pianta, in dosi controllate, in funzione delle reali esigenze colturali. È una pratica che limita l’evaporazione e la dispersione, riduce l’uso di fertilizzanti e ottimizza i consumi energetici. L’efficienza può superare il 90 per cento: un gesto agricolo che si trasforma in atto consapevole, misura concreta di sostenibilità.

Nel 2023, grazie ai progetti, ai prodotti e alle tecnologie Irritec, nel mondo sono stati realizzati oltre 468 mila ettari di irrigazione sostenibile permettendo un risparmio di 682 milioni di metri cubi d’acqua e oltre 375 mila tonnellate di emissioni di CO2. Ma innovare significa anche guardare oltre il momento dell’irrigazione. Perché la sostenibilità non si misura solo nel risparmio idrico, ma anche nei materiali che utilizziamo, nei processi che adottiamo, nei rifiuti che generiamo. È su questa consapevolezza che nel 2015 nasce Green Fields, primo progetto di economia circolare con cui Irritec ripensa l’intero ciclo di vita dei suoi prodotti, dalla scelta dei materiali al loro smaltimento, dal design efficiente alla riduzione dell’impronta carbonica. L’obiettivo è costruire una filiera che non si limiti a ridurre l’impatto, ma che generi valore lungo tutto il percorso.

Nascono così soluzioni irrigue certificate, realizzate con plastica riciclata, materiali da fonti non fossili e processi produttivi a basso impatto ambientale. Tra il 2015 e il 2023, quasi 900 agricoltori sono stati coinvolti nel recupero e nel riciclo dei materiali irrigui a fine vita. Nel 2023, il 28 per cento della materia prima utilizzata da Irritec proveniva da processi di riciclo, mentre quasi un quarto dell’energia consumata dall’azienda, da fonti rinnovabili.

«La microirrigazione è molto più di una tecnica: è la scelta di camminare accanto alla terra, con intelligenza e misura, per coltivare un futuro sempre più sostenibile» afferma Giulia Giuffrè, Irritec Board Member e Chief Sustainability Officer, nominata nel 2021 SDG Pioneer for water management dal Global Compact delle Nazioni Unite. «Con il programma Green Fields® abbiamo scelto di prenderci cura di ogni fase di vita del prodotto: una progettazione e produzione sostenibili che si accompagnano al recupero dal campo agricolo dei prodotti usati e riutilizzo dei materiali, riducendo l’impronta ambientale e creando un modello circolare. Portiamo il nostro impegno anche nei contesti istituzionali: con l’European Irrigation Association abbiamo aperto un dialogo diretto con la Commissione Europea presentando position paper sull’importanza dell’irrigazione sostenibile come leva strategica per il Green Deal».

Costruire una filiera sostenibile, però, significa anche investire nelle persone. Perché ogni tecnologia, anche la più efficiente, ha bisogno di mani capaci e conoscenze diffuse per generare impatto reale. Per questo Irritec affianca all’innovazione industriale un forte impegno nella formazione agricola, attraverso programmi che puntano a trasferire competenze, rafforzare l’autonomia e promuovere pratiche rigenerative. Lo fa con Irritec Academy, piattaforma formativa pensata per professionisti del settore, e con progetti internazionali come AgriLab, nato in Senegal nel 2022 in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Un centro di apprendimento diffuso, dove giovani agricoltori e tecnici locali imparano a leggere il suolo, a gestire impianti irrigui complessi, a coltivare in modo resiliente in contesti climaticamente vulnerabili. Oltre 140 persone sono già state formate, con effetti concreti sul territorio. Più occupazione, più autonomia e più capacità di adattamento.

Accanto alla formazione, ricerca e sviluppo costituiscono l’altro asse strategico. Dall’irrigazione intelligente alla gestione del riuso delle acque reflue, Irritec ha partecipato e partecipa a progetti di ricerca nazionali e internazionali come il Centro Nazionale Agritech, dove coordina il task sul riutilizzo delle risorse idriche e nutritive. Grazie al progetto SFIDA, inoltre, ha sviluppato un sistema di fertirrigazione intelligente, che utilizzando la sua piattaforma DSS e le sue capacità predittive, fornisce consigli per ottimizzare la gestione di acqua e nutrienti, migliorando le qualità nutritive dei prodotti agricoli.

Un lavoro che intreccia scienza e visione industriale, e che conferma l’azienda come punto di riferimento per un’agricoltura più efficiente, sicura e sostenibile. Dalla progettazione alla formazione, dalla ricerca e sviluppo al riuso, ogni goccia può diventare leva di trasformazione. Perché coltivare in modo sostenibile significa, prima di tutto, coltivare il futuro.

A cura di Laura Renaldi